Bonaventura CVV 8

Progettato negli anni ’52/53 per sostituire il CVV 6 “Canguro” del medesimo progettista, il CVV 8 fu costruito solo 5 anni più tardi per difficoltà economiche, e compì il 1° volo il 29/12/1957. Il progettista ing. E. Preti mantenne la struttura lignea precedente ma usò i moderni profili laminari della NACA, ottenendo prestazioni eccellenti con la conseguente conquista di 3 primati nazionali. Purtroppo il tempo perduto permise alla concorrenza di presentare modelli analoghi con strutture più moderne in metallo o in vetroresina, facendo del CVV 8 una delle tante occasioni perdute. L’esemplare I-MCPV, uno dei prototipi, è stato donato al GAVS Torino dall’Ae.C. di Viterbo, dopo che un atterraggio fuori campo aveva prodotto danni tali da non rendere conveniente la riparazione.

Piaggio P.136L

Il velivolo è stato consegnato all’AMI nel 1956, assumendo la MM80082. I propulsori sono due Lycoming GO-480-B1B da 260 hp, numeri di costruzione 355-28 e 356-28. Le eliche tripala sono PIAGGIO modello P.1033 G3/S. L’aereo è dotato di pinna dorsale caratteristica della versione L. Dopo la radiazione dall’AMI, passa a diversi proprietari civili finchè, nel 2003 viene ceduto dalla PIAGGIO al GAVS di Torino che ne sta effettuando il restauro, con l’intenzione di riprodurre uno dei velivoli in carico ai Reparti di addestramento al soccorso aereo dell’AMI negli anni ‘50.

North American T-6

In un tempo ormai lontano, un ristoratore di Forno di Coazze (To) pensò bene di acquistare un velivolo dismesso dall’Aeronautica per usarlo come richiamo per l’attenzione dei passanti, sistemandolo all’ingresso del proprio ristorante. Dopo aver assolto questo compito per vari anni, nel 1995 il nuovo proprietario dell’immobile non gradì la presenza dell’aereo (un North American T-6-H4M, matr. MM 53820 e codice RM 19) assai malridotto e lo regalò alla Sezione di Torino del GAVS che lo mise in attesa di restauro.
Dopo 20 anni di attesa e numerosi altri restauri che gli sono “passati davanti”, abbiamo iniziato seriamente a pensare anche a lui. Messo sulle sue gambe e contati i pezzi mancanti… non sarà facile, ma ci proveremo. Si tratta di uno dei tanti esemplari assemblati alla meno peggio dalla ditta Petrimetal, con in più la presenza di un motore Pratt&Whitney R.985 al posto dell’originale R.1340 della stessa ditta, cosa facilitata dal fatto che i due motori sono intercambiabili su diversi modelli di aereo a seconda dei desideri dell’acquirente. Mancano inoltre numerose parti, alcune difficili da recuperare. Grazie all’abilità dei nostri Soci la parte mobile del timone verticale è stata riparata e, una volta telata, sembrerà quasi nuova mentre l’aiuto della Sezione di Roma del GAVS è stato fondamentale per il recupero di una parte della cofanatura motore.

BEECHCRAFT C-45

Nel 1990 un gruppo di soci del GAVS acquistò, tramite asta, un C-45 dichiarato fuori uso dall’Aeronautica Militare ed accantonato all’aperto, dal 1978, presso l’aeroporto di Guidonia, nei pressi di Roma.
Il velivolo era identificato dalla MM 61714, dal codice di reparto RR-18.
Il velivolo venne smontato all’inizio del 1991 e giunse nella sede del GAVS, allora a Leinì, grazie ad un’incastellatura per il trasporto della fusoliera in posizione obliqua fornita dall’Alisarda, e completo di due carrelli ruotati per i motori.
Nonostante l’impegno in altri programmi, il GAVS Torino ha svolto, in varie riprese, una serie di attività preliminari sul velivolo quali la bonifica, la pulizia dell’interno, lo smontaggio di alcuni componenti e la loro cartellinatura. Sono stati ritelati i timoni – che erano smontati in fase di trasporto – e montati sul velivolo (flap e alettoni ancora sono in attesa di lavorazione). Anche i motori sono stati reinstallati. Dopo essre stato ospitato per oltre 9 anni (all’aperto) nel cortile di un Istituto Tecnico di Torino, nel maggio del 2017, c’è stato l’interesse del Museo del Servizio Aereo della Guardia di Finanza ad acquisire il velivolo per restaurarlo ed arricchirne la collezione. Nel giugno del 2017 il velivolo è stato smontato e, con l’aiuto del Corpo dei VV.FF di Torino, che hanno fornito i mezzi di sollevamento, l’aereo è stato così “imbarcato” per la sua nuova (e definitiva…) destinazione.