Fiat G.55

Caccia monoposto da intercettazione in servizio nella Regia Aeronautica e dopo l’8 settembre 1943 nell’A.N.R .Progettato dall’ing. Giuseppe Gabrielli, fu considerato fra i migliori caccia dell’Asse. Montava il motore DB 605 da 1475 hp costruito dalla FIAT su licenza Daimler Benz, sviluppava una velocità 620 km/h, un’autonomia di 1650 Km ed una tangenza di 12.700 metri. Era armato con 2 o 4 mitragliatrici Breda-Safat da 12,7 mm con 300 colpi per arma e da 1 o 3 cannoni Mauser MG 151/20 da 20 mm con 200 colpi per arma (un cannone sparava attraverso il mozzo dell’elica). Ne furono prodotti 105 esemplari presso gli stabilimenti di Torino.

Il velivolo è il risultato del programma di ricostruzione/restauro del relitto di un velivolo “FIAT G.59A – MM. 53265” (velivolo derivato dalla cellula G.55 del quale ha mantenuta la pressoché totale architettura aerodinamica, salvo la parte anteriore della fusoliera, variata per installare il motore Rolls-Royce Merlin in luogo del Daimler-Benz DB 605)

Il progetto di trasformazione del Fiat G.59A, già esposto nel Parco della Rimembranza di Novara, in FIAT G.55 – 1ª Serie è stato avviato nel 1978. I lavori di restauro/ricostruzione furono ultimati nel 2002 con la consegna definitiva del velivolo al Museo Storico AMI avvenuta il 12 aprile alla presenza del Generale Riccardo Tonini e di altri esponenti del Museo, della Forza Armata e delle autorità delle Istituzioni locali. La lunga e travagliata impresa ha visto la partecipazione di vari soggetti. Il 10° RMV di Galatina di Lecce, effettuò molti interventi di riparazioni strutturali e di ricostruzione parziale del rivestimento delle fiancate della fusoliera oltre alla costruzione ex novo di alcuni sportelli e capottature motore.

Dopo il trasferimento del velivolo nello stabilimento torinese (le stesse officine dove i FIAT G.55 / G.59 furono costruiti) l’Alenia Aeronautica affidò al GAVS Torino l’incarico di seguire e coordinare le attività del team che in Azienda operava sul G 55. L’impegno Alenia Aeronautica si concretizzò nella costruzione di molte importanti parti; per esempio: le longherine e gli attacchi di supporto del motore Daimler-Benz DB 605 – la tralicciatura del castello motore – la formatura delle capottature motore – il parabrezza della cabina pilota – la carenatura posteriore al posto di pilotaggio – le tre pale ed il simulacro del mozzo dell’elica – il radiatore del lubrificante – l’ogiva motore e molti altri elementi utilizzati per l’allestimento della cabina pilota. Il GAVS Torino, con il trasferimento del velivolo nel proprio laboratorio sito presso lo stabilimento “Revelli Metallik” di Leinì (TO), subentrò direttamente nel programma continuando non solo l’attività di coordinamento ma assumendo a proprio carico i lavori di restauro/ricostruzione rimasti in sospeso o non ancora avviati, fino alla consegna del velivolo al Museo di Vigna di Valle. La fase di intervento diretto ha coinvolto i Soci GAVS Torino per oltre sette anni, sviluppando circa ottomila ore di lavoro, costruito circa cento attrezzature e gran parte degli oltre millecinquecento pezzi poi installati sul velivolo. L’intervento del GAVS Torino è stato effettuato a titolo completamente gratuito, nel più puro spirito del volontariato, settore Beni Culturali e Musei, al quale l’Associazione è iscritta. Circa il 60% degli strumenti che equipaggiano la cabina pilota sono originali (alcuni donati da soci GAVS altri acquistati in Germania) mentre per quelli non trovati è stato scelto di costruire delle repliche, ad esempio il collimatore, in tutto e per tutto simili, nell’aspetto, agli originali. La livrea verde scuro e le insegne della Squadriglia complementare d’allarme “Montefusco-Bonet” dell’ANR sono state applicate secondo precise indicazioni emesse dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Aeronautica, ciò per ricordare l’impiego che i G.55 hanno avuto nel corso dell’ultima parte della seconda guerra mondiale.